Thursday, April 5, 2012

Io ci sono, tu lo sai

Ma a me bruciano gli occhi

Io ci sono, tu lo sai

fino a non esserci più

17 comments:

sccalapez said...

"Como quem procura conchas à beira do mar,
escolho as palavras para te dizer,
quando o silêncio dos teus braços
vestir o frio dos meus ombros."

- Luísa Dacosta

Anonymous said...

"Parole che i tuoi occhi gridano nei miei
E se per te la guerra e' gia finita
Io cambio i miei sogni
Ed esco dalla tua vita"

Civello-Carolina-Falcao


L'occhio è il punto in cui si mescolano anima e corpo.

Christian Friedrich Hebbel

Djanira Lucas Carneiro de Souza said...

Clarice Lispector disse que escrevia para fugir de si mesma, eu comecei a escrever para me reencontrar.

BORRANDO A MEMÓRIA
................
De vez em quando
Eu folheava o manuscrito
No afã de alterar a história
E borrava o registro da memória
...............................

ivana said...

Resta...

Anonymous said...

Teus retratos — figuras esmaecidas;
mostram pouco, muito pouco do que foste.

Tuas cartas — palavras em desgaste,
dizem menos, muito menos
do que outrora me diziam
teus silêncios afagantes...

Só o espelho da minha memória
conserva nítida, imutável
a projeção de tua formosura,
só nos folhos dos meus sentidos
pairam vívidas
em relevo
as frases que teu carinho
soube nelas imprimir.

Sou a urna funerária de tua beleza
que a saudade
embalsamou.

Quando chegar o meu instante derradeiro
só então, mais do que eu,
tu morrerás
em mim.

Gilka Machado, 1965

Anonymous said...

" Todos os dias, quando acordo, vou correndo tirar a poeira da palavra amor..."

Clarice Lispector

Anonymous said...

"Amor será dar de presente ao outro a própria solidão? Pois é a última coisa que se pode dar de si".


Clarice Lispector

Anonymous said...

"De longe te hei de amar; da tranquila distância em que o amor é saudade e o desejo, constância".


Cecília Meireles

Anonymous said...

"O tempo é muito lento, para os que esperam.
Muito rápido, para os que tem medo.
Muito longo, para os que lamentam.
Muito curto, para os que festejam.
Mas para os que amam, o tempo é eterno".

WILLIAM SHAKESPEARE

Anonymous said...

Come il solco di un disco, lasciati scalfire dalla vita, allargati verso l'esterno, restringiti dentro di te a seconda delle situazioni, sii mutevole, riempi il silenzio con le vibrazioni della tua anima ed arriva al cuore.

Anonymous said...

Chi sei tu?

Anonymous said...

Questa é la domanda che da millenni perplime l'animo umano, non si sa mai come rispondere a questo quesito,é sempre molto strano.

Ci provo.

Potrei dirti che sono un lungo fiume, placido e profondo, impetuoso e cristallino, che sono le sue sponde ed il ponte che le attraversa.

Se però mi chiedi chi sono riferito al mondo sensibile, ti dico che
se fossi un colore sarei arancio o nero,
se fossi un fiore sarei un lungo giglio bianco,
se fossi un animale sarei un gatto o un'aquila,
se fossi un libro sarei il libro dell'inquietudine,
se fossi un disco sarei kind of blue,
se fossi un'epoca sarei il 700,
se fossi un poeta sarei Cecco Angiolieri.

Tra giorno e notte sceglierei la penombra, tra gli stati d'animo preferirei la malinconia all'apatia,
il pianto al finto riso,
lo scorrere lento del tempo alla frenesia della carriera.

E Tu? Chi non saresti?

Anonymous said...

Io non sarei abbandono
Non sarei grandine
Non sarei dolore
Non sarei indifferenza
Non sarei bibita gassata
Non sarei frenesia della carriera
Non sarei pubblicitario
Non sarei una voce

Sarei solo occhi e silenzio
Ma non si puo'

Anonymous said...

Con una persona affine potresti, forse.

Io penso che si possa essere cio' che si vuole, in qualunque momento, in ogni circostanza.
E nonostante questo mutare, l'essenza del nostro essere non cambia.

La maschera e le infinite sfaccettature del poliedro.
Hai mai letto Pirandello?

Anonymous said...

esserci,ma non poter essere.

Anonymous said...

L'affinità, da sola, non è particolarmente significativa...
La percezione, la consapevolezza, il rispetto dell'alterità dell'altro/a, ci permette di entrare in sintonia con la sua melodia interiore.
Esserci...a volte è impedito dalla paura, la paura di soffrire.
La paura che fa soffrire, che a volte diventa insopportabile e spinge alla fuga, o a nascondersi dietro a un muro d'indifferenza, o alla frenesia della carriera o...

Ma tu continua ad esserci, con i tuoi occhi, il tuo silenzio...non smettere di essere, di esserci.

Anonymous said...

Dopo tutto questo tempo io non ho smesso di essere. E tu?